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TORINO E IL MUSEO EGIZIO Confermato!!!!!

Data: 20 marzo 2016
Durata: 1 Giorno
Cod: Torino 2016

52,00 euro

PROGRAMMA

Partenza di buon mattino dai luoghi e punti di ritrovo previsti, lungo l’autostrada per Verona, Brescia, Bergamo. Sosta in autogrill e continuazione per Milano, Novara e Torino. All’arrivo incontro con la guida e giro orientativo della città. Tra le cose più interessanti da vedere Vi ricordiamo: il Duomo, Piazza Castello, Palazzo Madama, la Mole Antoneliana, Piazza Vittorio Veneto, il Parco del Valentino… Pranzo libero. Nel pomeriggio continuazione delle visite con il Museo Egizio, che è tra i maggiori al mondo per importanza e per numero di reperti (oltre 30.000). Tra i pezzi più famosi Vi ricordiamo: la statua di Ramses II, il colosso monolitico di Sethi, il “papiro della miniera”... Partenza nel tardo pomeriggio per il viaggio di rientro; sosta lungo il percorso ed arrivo in serata a destinazione.


CURIOSITA' 

 

Il Museo Egizio di Torino è, come quello del Cairo, dedicato esclusivamente all’arte e alla cultura dell’Egitto antico. Molti studiosi di fama internazionale, a partire dal decifratore dei geroglifici egizi, Jean-François Champollion, che giunse a Torino nel 1824, si dedicano da allora allo studio delle sue collezioni, confermando così quanto scrisse Champollion: «La strada per Menfi e Tebe passa da Torino». IlMuseo Egizio (propriamente Museo delle Antichità Egizie) è costituito da un insieme di collezioni che si sono sovrapposte nel tempo, alle quali si devono aggiungere i ritrovamenti effettuati a seguito degli scavi condotti in Egitto dalla Missione Archeologica Italiana tra il 1900 e il 1935. In quell’epoca vigeva il criterio secondo cui i reperti archeologici erano ripartiti fra l’Egitto e le missioni archeologiche. Il criterio attuale prevede che i reperti rimangano all’Egitto.

Il primo oggetto giunto a Torino è la Mensa Isiaca, una tavola d’altare in stile egizittizzante, realizzata probabilmente a Roma nel I secolo d.C. per un tempio di Iside e acquistata da Carlo Emanuele I di Savoia nel 1630. Nel 1724 Vittorio Amedeo II di Savoia fonda il Museo della Regia Università di Torino, presso il palazzo dell’Università in Via Po, cui dona una piccola collezione di antichità provenienti dal Piemonte. Nel 1757, Carlo Emanuele III di Savoia, per arricchire il Museo dell’Università, incarica Vitaliano Donati, professore di botanica, di compiere un viaggio in Oriente e di acquistare in Egitto oggetti antichi, mummie e manoscritti che potessero illustrare il significato della tavola stessa. Gli oggetti raccolti dal Donati, tra cui tre grandi statue, giungono a Torino nel 1759 e sono esposti nel Museo della Regia Università, dove dal 1755 è collocata anche la Mensa Isiaca.

Il Regio Museo delle Antichità Egizie è formalmente fondato nel 1824, con l’acquisizione da parte di Carlo Felice di Savoia di un’ampia collezione di opere riunita in Egitto da Bernardino Drovetti. Questi, di origini piemontesi, aveva seguito Napoleone Bonaparte durante alcune delle sue campagne militari e per i suoi meriti l’Imperatore lo aveva nominato Console di Francia in Egitto. Drovetti, grazie alla sua amicizia con il viceré d’Egitto, Mohamed Alì, riuscì a trasportare in Europa gli oggetti raccolti. La collezione venduta dal Drovetti al sovrano Carlo Felice è costituita da 5.268 oggetti (100 statue, 170 papiri, stele, sarcofagi, mummie, bronzi, amuleti e oggetti della vita quotidiana). Giunta a Torino, è depositata presso il palazzo dell’Accademia delle Scienze (dove si trova tuttora) progettato nel XVII secolo dall’architetto Guarino Guarini come scuola gesuita.
 
Mentre la Collezione Drovetti è disimballata, Champollion arriva a Torino e nell’arco di qualche mese di febbrile attività ne produce un catalogo, nonostante i disaccordi circa la conservazione dei reperti con il primo direttore, Giulio Cordero di San Quintino. Nel 1832, le collezioni raccolte presso il Museo dell’Università sono trasferite nel palazzo dell’Accademia delle Scienze. Alla guida del Museo si succedono Francesco Barucchi e Pier Camillo Orcurti. Dal 1871 al 1893 il direttore è Ariodante Fabretti che, coadiuvato da Francesco Rossi e Ridolfo Vittorio Lanzone, elabora il catalogo delle opere allora conservate. Nel 1894 la guida del Museo passa a Ernesto Schiaparelli che organizza scavi in numerosi siti egiziani, tra cui Eliopoli, Giza, la Valle delle Regine a Tebe, Qau el-Kebir, Asiut, Hammamija, Ermopoli, Deir el-Medina e Gebelein, dove le missioni sono proseguite dal suo successore, Giulio Farina.

L’ultima acquisizione importante del Museo è il tempietto di Ellesija, donato all’Italia dalla Repubblica Araba d’Egitto nel 1970, per il significativo supporto tecnico e scientifico fornito durante la campagna di salvataggio dei monumenti nubiani, minacciati dalla costruzione della grande diga di Assuan.

Nelle sale del Museo delle Antichità Egizie sono oggi esposti circa 6.500 oggetti. Più di 26.000 reperti sono depositati nei magazzini, in alcuni casi per necessità conservative, in altri perché rivestono un interesse unicamente scientifico (vasellame, statue frammentarie, ceste, stele, papiri) e sono oggetto di studi i cui esiti sono regolarmente pubblicati.
 
 
Mostra Integratica. IL NILO SCORRE TRA TORINO E POMPEI*
 
 

Il  viaggio continua. Neppure un anno dopo la riapertura ufficiale del nuovo Museo Egizio: il più importante del mondo occidentale, secondo solo a quello del Cairo, 773 mila visitatori paganti nel 2015. E continua con una mostra che dopo Torino si spingerà a Pompei e a Napoli. Il Nilo a Pompei. Visioni d’Egitto nel mondo romano(che apre oggi al pubblico) vuole appunto raccontare le tappe della diffusione culturale dall’Egitto in Occidente e in Italia.

L’esposizione (curata di Alessia Fassone, Christian Greco e Federico Poole con la collaborazione di Eva Mol) è la prima del nuovo corso dell’Egizio. Ed è stata allestita negli spazi del terzo piano riprogettati dall’architetto Lorenzo Greppi (e dedicati a Khaled Al-Asaad, il direttore del sito archeologico di Palmira trucidato dall’Isis): una sequenza, anche cromatica, di stanze che variano dal blu, naturalmente egizio, al rosso, naturalmente pompeiano. Che inizia obbligando il visitatore a camminare su un pavimento-mappa che riproduce il percorso del Grande Nilo.



DETTAGLI DI VIAGGIO

Punti di ritrovo
1. Ore: 05:00 - THIENE - Park Stazione Treni
2. Ore: 05:20 - SCHIO - Park Divisione Acqui
3. Ore: 05:50 - VALDAGNO - Stazione FTV
4. Ore: 05:53 - VALDAGNO - MAGLIO DI SOTTO, fermata autobus
5. Ore: 05:55 - VALDAGNO - Ponte dei Nori, fermata FTV
6. Ore: 06:00 - CORNEDO VICENTINO - Fermata FTV
6. Ore: 06:20 - CORNEDO VICENTINO - Fermata FTV
6. Ore: 06:40 - CORNEDO VICENTINO - Fermata FTV
7. Ore: 06:50 - VERONA - Casello A4 di Verona Est, Park ''Corti Venete''
La quota comprende

- Viaggio con autopullman Gran Turismo;
- Assistenza di una guida come da programma;
- Assicurazione medico-sanitaria.

La quota non comprende

Pranzo, ingresso al Museo (€ 13,00 per persona adulta dai 19 , € 9,00 dai 15 ai 18 anni, € 1,00 dai 6 ai 14 anni, gratuito ai bambini fino ai 5 anni) e tutto quello non menzionato alla voce “La quota di partecipazione comprende”.

La Mostra Integrativa "IL NILO SCORRE TRA TORINO E POMPEI" comporta un supplemento obbligatorio pari ad € 2,00 per passeggero adulto e ragazzo. Per i bambini la quota rimane invariata.

Documenti

Carta d'identità in corso di validità.

Ulteriori note

La quota è stata calcolata sulla base di un gruppo di almeno 30 persone.

 

Modalità di pagamento 
All'iscrizione: 25% Saldo: 10 giorni prima della partenza, presso le nostre Agenzie Viaggi o tramite Bonifico Bancario se prenotazioni Internet.

Annullamenti
In caso di annullamento da parte del cliente per motivi propri, verranno applicate le seguenti penali: 10% fino a 30 giorni prima della partenza; 25% dai 29 ai 15 giorni prima della partenza; 50% dai 14 ai 9 giorni prima della partenza, 75% dagli 8 ai 4 giorni prima della partenza; 100% da meno di 3 giorni dalla partenza.
In caso di annullamento da parte dell'Agenzia Viaggi sarete informati al massimo 15 giorni prima della partenza; L'acconto versato sarà restituito tramite bonifico bancario. Una mancata comunicazione da parte nostra di tale annullamento potrebbe essere dovuta all'impossibilità di raggiungervi telefonicamente. In tal caso siete pregati di contattarci in tempo utile allo 0445 526858 

Organizzazione tecnica
Due Mori Viaggi di Zamboni Savina - Via R. Rompato 9  - 36015  Schio - VI - Partita IVA: 03369310242 – REA VI 322591 – Autorizzazione N. 30514 del 15/05/2007. Polizza assicurativa R/C SARA Ass.ni 50124584KF. Massimale € 2.000.000,00. Comunicato alla Provincia di Vicenza in data 13 Gennaio 2016.

DUEMORI VIAGGI
SCHIO | via R. Rompato, 9 - 36015 Schio (VI) | Tel. 0445 1620022 | schio@duemoriviaggi.it
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